“e poiché si tratta di una scrittura sillabica, ogni segno rappresenta l’unione di una consonante e di una vocale e ne derivano grottesche distorsioni della parola originale. Il mio nome, ad esempio, LENHART, viene scritto come segue: che il giapponese pronuncia RE-NO-HA-RU-TO. Quindi un poco strano.”
La prima enorme difficoltà per il Lenhart appena giunto in Giappone è riuscire a comunicare con la gente del luogo. Pochi conoscono una lingua europea. Ma Lenhart è certamente affascinato dal sistema linguistico e grafico giapponese. Cerca e trova subito qualcuno che possa impartirgli lezioni e nel corso di qualche mese è già in grado di comunicare basilarmente con le persone con cui viene in contatto. La scrittura, che in Giappone ha una forte caratterizzazione estetica, colpisce indubbiamente la sua attenzione. In molti disegni vengono copiate insegne e inscrizioni. Spesso si firma nella scrittura sillabica katakana.