Il progetto espositivo dei disegni giapponesi di Franz Josef Lenhart ha come scopo principale la valorizzazione del Fondo Lenhart di Mairania 857 ma anche quello di portare alla conoscenza del pubblico un aspetto meno noto della produzione artistica di un pittore noto principalmente per i suoi lavori di cartellonistica e per i ritratti dallo stile classico, ma molto personale.
Al materiale a disposizione si è voluto dare una cornice nuova, più contemporanea e dinamica, capace di attrarre un pubblico variegato per generazioni e interessi, offrendo quindi allo spettatore diversi piani di lettura. L’intento degli organizzatori è stato quello di creare un’esposizione che non sia solamente un susseguirsi di opere, ma che accompagni il visitatore in un’esperienza spaziale e multisensoriale che lo motivi ad ampliare il proprio punto di vista e la propria percezione, non soltanto delle opere, ma anche del viaggio come strumento di conoscenza e dei confini del proprio ambiente culturale in generale.
La mostra è stata concepita come un’esposizione itinerante: l’intento degli organizzatori è infatti quello di far circolare le opere presso diverse istituzioni culturali della provincia di Bolzano, ma anche dei territori limitrofi, come la provincia di Trento o il Tirolo, e potenzialmente anche oltre.
L’allestimento è stato quindi, fin da subito, concepito in modo da essere facilmente trasportabile e adattabile a diversi contesti espositivi.
Del suo viaggio giapponese, Lenhart avrebbe voluto scrivere un libro, idealmente dedicato ad artisti che avessero voluto soggiornare in Giappone dopo di lui. Questo racconto (monogatari, in giapponese) mai scritto, ma solo pensato, come testimoniano diversi appunti confusi, costituisce l’ossatura su cui è stata intessuta la mostra. L’allestimento è un percorso di lenta scoperta che attraversa i diversi paesaggi ideali che hanno colpito l’attenzione dell’artista. Il pubblico si metterà quindi nelle vesti di quel lettore implicito cui Lenhart faceva riferimento, e seguirà le impressioni che l’artista ha collezionato sia in forma di parola che di disegno.
Len: la colonna sonora dell’esposizione
Il compositore Federico Campana ha dato vita a una composizione espressamente concepita come corredo uditivo al viaggio dello spettatore all’interno della mostra. Il brano Len prende spunto dagli elementi della tradizione giapponese, rielaborandoli in un dialogo musicale tra elettronica e strumenti acustici. Il brano è stato eseguito dall’ensemble elettroacustico Mikrotonos, costituito da Federico Campana (live electronics), Ayumi Tovazzi (violino) e David Torri (chitarra).
Il catalogo: un omaggio al libro che Lenhart avrebbe voluto scrivere
Curato dallo Studio Granit di Merano, il catalogo si presenta come un omaggio al libro che Lenhart avrebbe espressamente voluto scrivere sul suo viaggio in Giappone. Tra i pochi appunti pervenuti, si trova una dedica iniziale che riassume gli intenti dell’artista e autore, ovvero di predisporre un breve compendio della propria esperienza che potesse fungere da lettura preliminare per artisti viaggiatori che avessero voluto visitare l’Impero del Sol Levante. Nelle intenzioni di Lenhart, il libro avrebbe raccolto, sulla falsariga di un’enciclopedia, una serie di termini in ordine alfabetico attorno ai quali l’artista avrebbe ricamato la narrazione del proprio vissuto. Tra i termini troviamo: arrivo, paesaggio, kimono, inchino e molti altri. Lo Studio Granit ha ripreso questa struttura e raccolto alcuni frammenti dagli appunti sparsi di Lenhart e li ha confezionati in un volume-oggetto insieme ai disegni dell’artista, dando risalto anche all’aspetto sensoriale dei materiali e giocando con alcuni elementi della tradizione estetica giapponese, come l’obi, la cintura del kimono.
La struttura della mostra
8. Bellezza femminile e Kimono
Presa in consegna della mostra
La mostra Lenhart Monogatari è stata concepita come un’esposizione itinerante. Privati o istituzioni che abbiano interesse a prendere in consegna la mostra trovano qui alcuni dettagli tecnici.