Sicuramente non insensibile al fascino femminile, Lenhart si soffermò a lungo a osservare le donne giapponesi, i modi discreti eppure “civettuoli”, come egli li descrive, il loro ruolo nella società, la cortesia rituale, il mistero della loro sensualità. Come testimoniano alcune fotografie, ha certamente potuto incontrare delle geishe. Uno degli elementi femminili che maggiormente attrae lo sguardo di Lenhart è il complesso sistema del vestiario giapponese.
Kimono
ERI – SODEGUCHI – SODE – FURISODE – SUSO – TAMOTO*
Ragazze giovani Furisode a maniche lunghe – dritte quasi fino al pavimento
Bambine rosso
Collo Han-Eri aggiunto con cucitura
Sottokimono – fascia, sottoveste poi “datemaki”**
2 piedi, 12 piedi di lunghezza [si suppone si tratti delle misure dell’Obi]
Chuya-Obi – quotidiano, giorno e sera
Maru-Obi – cerimonie
Legatura dell’Obi: nodo a tamburo – Otaiko Musubi
nodo a margherita – Hinagiku
nodo a farfalla – Chō-Chō Debuttanti
Takeya mo ji (giovani donne)
Gonna a pieghe: maestro, maestra, alunno, alunna, commercianti, impiegati, sacerdote, sacerdotessa
Haori: soprakimono corto
Happi: gonnella maschile corta per servitori, portantini, carpentieri, pescatori, vigili del fuoco
Yukata: dopo il bagno serale con Obi
In estate
*Collare – apertura della manica – manica – manica lunga fin quasi a terra – orlo inferiore – tasca della manica
** Cintura della sottoveste (sottokimono)